Figlia mia,

un giorno sarai orgogliosa di me.

Perché non mi sono arresa quando, durante un colloquio, mi hanno detto “Non potrei dirtelo, ma sei in età per avere bambini: non posso darti questo ruolo di responsabilità“.

Perché non mi sono arresa quando mi hanno detto che, se non avevo figli, ero un ramo secco.

Perchè non mi sono arresa quando ho sentito, con le orecchie che mi si bucavano, nel 2020, che l’uomo per natura è indipendente e la donna è dipendente dall’uomo.

Perché non mi sono arresa quando mi hanno detto che, siccome decido io quello che voglio, invecchierò da sola con un cane.

Perché non mi sono arresa quando un ragazzo di 25 anni mi ha detto che, poiché il suo capo è donna e guadagna più di lui, le donne non hanno più nulla da rivendicare.

Perché non mi sono arresa quando sono stata giudicata non per quello che ho detto o fatto, ma per quello che sono: una donna.

Figlia mia, non importa che tu non sia mai nata: sei nata in tutte le bambine figlie di altre donne e io sto cercando di lasciarti un mondo migliore di quello in cui sto vivendo io.

La foto di due piedini di una bambina in una mano sola della madre

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