Mentre leggevo il libro “Se tutte le stesse venissero giù” ho scoperto che il primo asteroide, Cerere, fu scoperto da un italiano Giuseppe Piazzi nel 1801.
Ho dunque pensato chissà quanti italiani sono sconosciuti, ma si sono distinti per le loro scoperte o invenzioni!
E così, dopo una breve ricerca, ho scoperto che nel 1880 Alessandro Cruto inventò un prototipo di lampadina. Sì, prima di Edison.
Sempre nel 1880 Enrico Bernardi perfezionò il motore a scoppio, basandosi sulle descrizioni di Eugenio Barsanti e Felice Matteucci del 1853. Sì, altri due italiani.
Angelo Moriondo, nel 1884, inventò la macchina per il caffè espresso.
Nel 1906 Augusto Bissiri inventò il fax.
Corradino D’Ascanio nel 1930 assemblò il primo elicottero. Poi, non contento, nel 1945 ideò la Vespa.
Nel 1935 Tullio Campagnolo inventò il cambio della bici.
Forse l’unica persona celebre in questo elenco è Federico Faggin perchè nel 1971 guidò il team che “inventò” il primo microprocessore. Ma forse è meno noto che, nel 1986, sviluppò i primi touchpad e touchscreen.
Nel 1988 Leonardo Chiariglione guidò il team internazionale MPEG, che sviluppò l’algoritmo Mp3.
Infine nel 1997 Massimo Marchiori ideò Hyper Search, un motore di ricerca le cui caratteristiche sono alla base del motore di ricerca di Google.
E questi sono solo alcuni nomi di nostri illustri concittadini che, oltre a renderci orgogliosi di essere italiani, ci ricordano che le nostre conoscenze e le nostre doti innate possono superare ogni limite.
L’unico errore che non dobbiamo ripetere è lasciare che i nostri geni scappino perchè non vengono valorizzati e, con loro, le loro idee.