Ore zero del giorno del mio compleanno.
La cena mi ha decisamente fatto male. No, deve essere un virus.
Qualunque sia la causa, passo la notte in compagnia dell’amico gabinetto.
Prime ore del mattino, inizia lo smartphone day.
Con le poche energie rimaste rispondo a sentitissime richieste di vederci, da parte di persone lontane, qualora passassi nelle loro città. Quando dichiaro che sì, passerò a breve nelle loro città, inizia il “Proprio in quel weekend non ci sarò, peccato!”
Ma io non mi scoraggio: ci deve essere qualcosa di buono in questa giornata!
Accendo il pc per iniziare a lavorare e, d’improvviso, piovono richieste di contributi in denaro per fare il regalo di compleanno ad altre persone… Siete nati tutti a marzo?
Aspetto la famosa telefonata di gruppo, che arriva ogni anno per augurarmi cento di questi giorni… e questa volta per fortuna non arriva. Sicura di volere cento giorni così?
Pranzo e cena da dimenticare.
La torta? Delizia di frutta e agrumi: un limone spremuto sopra una banana.
A due ore dalla fine della giornata, ricevo il mio unico regalo, l’unico che poteva dare un brivido di gioia alla giornata… visto che i brividi di freddo, con la neve in arrivo, non sono mancati.
Grazie ad ogni persona che ha pensato a me con il cuore, anche nei giorni seguenti: non basta che i social network ci ricordino la data dei compleanni, ci vuole piacere per celebrarli!