“E poi la gente, perchè è la gente che fa la storia, quando si tratta di scegliere e di andare,
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti,
che sanno benissimo cosa fare”.
Così scriveva De Gregori in “La storia siamo noi” e questo pensiero non sembra più condivisibile.
Le persone non hanno idea di cosa volere e di dove andare.
È destabilizzante pensare a masse che si muovono senza un perché, mosse da venti temporanei e nemmeno così forti o convincenti, trasportati come foglie secche che aspettano di sgretolarsi.
Sarebbe meno desolante pensare alla gente che sa dove andare e, per paura, non ci va, perché almeno avrebbe la consapevolezza. O vedere la gente scegliere per convenienza perché almeno farebbe una scelta ragionata.
Invece le persone non sanno o non vogliono scegliere. Si lasciano distrarre e guidare da cose irrilevanti, con l’inedia che impedisce di pensare.
E i pochi cervelli autonomi, ben lontani dall’essere presi ad esempio, insospettiscono e vengono denigrati, e al massimo meritano una riabilitazione post mortem.
L’uomo millanta di avere la superiorità sugli animali devirante dal linguaggio.
In realtà la parola ha solo reso evidente che abbiamo persino perso la capacità di scegliere tramite l’innato istinto del regno animale…