Dopo la pioggia, pomeriggio di nuvole, ancora nuvole.
Addio week end di sole al mare.
Portate dal vento, occupano inesorabilmente il cielo.
Mi sdraio su uno scoglio e le osservo, non sono brutte però!
Sotto di me percepisco lo sciabordio del mare che si insinua tra gli scogli.
Il mare fa il suo lavoro, le nuvole il loro, l’universo dà a tutti un compito, un
destino.
Qual è il mio?
Il rumore del mare mi culla, i pensieri si disperdono nella mente come le
nuvole nel cielo.
Il calore del sole sui vestiti mi fa riemergere dall’oblio, apro gli occhi.
Le nuvole non sono più così fitte e hanno lasciato spazio ai raggi del sole,
che ora, in maniera fino a poco prima impensabile, sembra aver trovato un
suo spazio preciso nel cielo, che gli permette di scaldare me e i pochi altri
che lo aspettavano speranzosi nonostante tutto.
Ora tutto sembra perfetto. Il silenzio accompagnato dal rumore delle onde
che si infrangono a riva, le nuvole e le loro forme armoniche, il volo libero dei gabbiani, il luccichio del mare.
Ora l’anima può naufragare in pace guardando l’orizzonte. Non c’è nulla da
ottenere, da desiderare o da rifuggire. Almeno fino al tramonto.
© Stefano Resmini

Grazie Stefano per la tua poesia!