Il duemilaventi mi ha riservato tante sorprese interessanti, duemila venti di cambiamenti.

Per la prima volta ho usufruito dello smart working e ho capito che si tratta di un punto di non ritorno.

Sono stata chiusa in casa per più di 24 ore di seguito e ho scoperto che la casa può non essere solo un dormitorio.

Ho avuto la conferma che sprechiamo tempo in cose accessorie, e per esse tralasciamo cose sostanziali.

Ho avuto anche un’empirica conferma di quanto siano superflue tante azioni quotidiane e che cambiare abitudini, di tanto in tanto, può portare giovamento.

Ho trascorso più tempo con le persone a cui voglio bene.

Ho avuto la percezione di quanto siano inutili alcuni acquisti e ho iniziato a dirottare i miei guadagni in direzioni più soddisfacenti. 

Ho sperimentato abilità culinarie nuove e risvegliato ricordi sopiti di ricette già provate.

Ed infine, grazie al cambiamento di prospettiva radicale che ci è stato imposto dagli eventi, ho capito che dobbiamo migliorare molte cose, sia a livello personale che a livello collettivo, e non possiamo più far finta di non vederle.

Brigitte Bardot disegnata da Milo Manara suona la chitarra in riva al mare con un coniglietto vicino ai piedi
Opera di Milo Manara

Questo articolo ha 2 commenti

  1. Roberto

    L’ideale sarebbe, nonostante tutto, uscire migliorati da questo 2020, almeno a livello personale. In effetti aver cambiato abitudini e l’aver sperimentato alcune rinunce da piu’ valore a diverse cose che davo scontate.

    1. Figlia del mio tempo

      Immagino, Roberto. L’ideale è non dare mai più niente per scontato!Buon 2021!

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