I ricordi della vita da studentessa universitaria sono costellati di coinquilini, sconosciuti che hanno attraversato la mia strada per caso e hanno lasciato un segno.
Convivendo si scopre sia di avere un serbatoio di pazienza di cui non si era a conoscenza, sia di avere affinità con le persone meno affini.
Il mio coinquilino preferito era l’Affascinante.
L’Affascinante era un vero Casanova e allenava le sue arti con qualunque donna. Ogni momento di vita quotidiana diventava un momento magico a lume di candela, con la musica di sottofondo e la sua voce suadente. Noi coinquiline non subivamo il suo fascino ed eravamo, pertanto, le allenatrici perfette.
Particolare era, senza dubbio, la Bellissima.
La Bellissima non dava alcun valore alla sua bellezza, e questo la rendeva ancora più bella. La sua curiosità l’aveva indotta a sperimentare realtà difficili e, per questo motivo, vedeva il mondo con disillusione, ma non aveva perso il sorriso e la schiettezza.
La più talentuosa era la Lavoratrice.
Viveva con gli studenti per risparmiare. Era sportiva, mangiava con gusto, ma con equilibrio. Non aveva pregiudizi, non ascoltava i pettegolezzi: era senza pensieri inutili. Mi ha sempre dato l’impressione di essere una persona libera.
Invertebrata era, invece, la Studentessa.
La Studentessa aveva molti talenti nelle sue mani, ma nella sua testa nemmeno uno. Purtroppo aveva deciso di continuare gli studi. Aveva talmente poca spina dorsale da non avere il coraggio di ammettere di avere sbagliato strada. La dietrologia e i complotti erano il suo pane quotidiano.
La peggiore era la Prepotente.
La Prepotente era molto ignorante. Per lei esistevano solo le sue percezioni: le evidenze scientifiche non avevano alcun valore. Penso che fosse una terrapiattista ante litteram.
Non sempre il segno che hanno lasciato i coinquilini è positivo, ma ognuno di loro ha inconsapevolmente dato un contributo al mio percorso.
Se gli amici sono la famiglia che puoi scegliere, a volte i coinquilini sono gli amici che ti sono capitati.