La divisa di Bruxelles è “nessuna divisa”.
L’originalità governa la scelta del vestiario, soprattutto nei luoghi di diffusione della cultura.
Il Bozar, uno dei centri culturali rappresentativi della città, una volta al mese apre le sue porte, offrendo una fotografia sorprendente dei cittadini.
Una sciarpa in testa, una giacca da nonno su un vestito da donna, e quasi sempre qualcosa di bianco.
Sarà perché il cielo è spesso bianco, a Bruxelles!
Tra gli spettatori, che diventano essi stessi protagonisti, non c’è essuna forma, ma solo tanta scioltezza.
Soprabiti di due taglie più grandi, accostamenti di colori inaspettati, scarpe da cowboy con pantaloni da rapper, capelli raccolti con pinze casalinghe.
E dietro un’apparente noncuranza, si nascondono menti eleganti e gentili, che sono più rilassate in abiti informali.
Bruxelles, una città dove tutti sono i benvenuti.
![Il famoso Manneke pis travestito con una delle sue divise colorate e un mazzo di fiori ai suoi piedi](https://vuotodimemoria.it/wp-content/uploads/2023/12/La-divisa-di-Bruxelles.jpg)