Ieri ho rivisto “Napoli milionaria”, ambientata in tempi in cui per stabilire chi fosse un galantuomo non si ricorreva a criteri legati al reddito.
Epoca in cui c’era una sola idea di galantuomo: l’onesto.
Mi son ricordata del professore di filosofia del liceo che denunciava la scomparsa della sua specie: gli onesti.
Egli riconosceva che non si trattasse di una scelta voluta, ma di un’esigenza di sopravvivenza degli onesti stessi.
Lui ci provava a difenderli per evitare la loro involuzione verso i furbi, era uno scudo per gli onesti.
Ma a quanto pare era l’unico.
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Certo bello l’articolo e la foto ci sta proprio bene ?
Grazie!