C’è una città in Grecia, chiamata Arta, in cui è nato un ragazzo innamorato perdutamente di lei. 

Lui è Theo, giurista, grafologo, linguista, ama la sua nazione, ma anche l’Italia e l’italiano.

Ha deciso di far conoscere a tutti la storia della comunità ebraica della sua città, e le comunità ebraiche di tutto il mondo gli sono grate.

Theo dice: “La storia degli ebrei di Arta è storia viva e anche sepolta, e questa contraddizione ha un certo fascino“.  

Chi cerca un esperto della cultura locale lo trova in lui e Theo non si risparmia per valorizzare la sua terra.

Theo dà valore ad un entroterra troppo spesso dimenticato dal turismo della costa e delle isole.

Ad Arta Oriente ed Occidente si fondono, le tradizioni religiose sono ancora sentite, il tempo scorre piano e c’è ancora la voglia di fermarsi un attimo.

E fino a che persone come Theo manterranno viva la passione, la Grecia intera e le sue comunità avranno l’importanza che meritano.

Questo articolo ha 2 commenti

  1. Varu

    Il problema è che per arrivare ad Arta ci vuole l’arte.

    1. Figlia del mio tempo

      Hai ragione, ma ne vale la pena.

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