Il revenge porn degli uomini verso le donne trova il suo corrispettivo nella “revenge chat” delle donne verso gli uomini.

Revenge chat è un’espressione che potrebbe essere usata per indicare la pubblicazione, da parte delle donne, delle conversazioni con i propri ex.

La revenge chat, normalmente, non ha conseguenze tragiche come il revenge porn, ma entrambi sono accomunati dalle intenzioni che ci sono alla base, ovvero screditare il malcapitato/a. 

La voglia di rivincita e la mancanza di rispetto verso la persona che non ci ama più, o che ci ha fatto del male in altri modi, si manifesta nella voglia di dare in pasto ad estranei la propria vita privata.

Entrambe le forme di vendetta sono dannose per chi le mette in atto non solo da un punto di vista giuridico, ma anche da un punto di vista etico e morale.

E se lo stupro (anche virtuale) è, come sosteneva Susan Brownmiller “un consapevole atto di intimidazione attraverso cui gli uomini tengono le donne in un costante stato di paura”, la revenge chat è l’arma della diffamazione e della delegittimazione usata dalle donne.

La soluzione più efficace per queste problematiche è nella reazione del pubblico.

Se il pubblico che riceve questi contenuti li cancellasse immediatamente, ed esprimesse la propria disapprovazione verso il mittente, il “revenger” smetterebbe di diffonderli.

Ebbene questa soluzione si potrà attuare solo se si imparerà a rispettare la dignità altrui.

La giovane protagonista afgana della foto più famosa del mondo di Steve McCurry
Opera di Paola Montanaro

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