Gina e Nino sono due artigiani di Milazzo. Lavorano insieme da quasi  mezzo secolo e hanno fondato l’Associazione Imago Vitae. Il loro scopo principale è incontrare quanta più gente possibile per  poter mostrare una visione diversa delle civiltà del passato.

Chi sono i Sicani, i Siculi e gli Elimi?

E’ stato dimostrato che i primi popoli che abitarono la Sicilia dal 4.000 a.C. furono i pre-sicani, dal 3.000 a.C. i Sicani e, a seguire, i Siculi e gli Elimi. E’ possibile stabilire con certezza che, nel 3.000 a.C., questi popoli erano in grado di: – lavorare l’ossidiana a Lipari per ricavarne armi gioielli ed una serie infinita di manufatti utilissimi; – di estrarre, a Petralia Soprana, il sale che si era depositato già oltre sei milioni di anni prima. E lo stesso discorso di può fare per la pesca del tonno, per il vino, per i capperi e per l’olio. Tutto ciò ci permette di affermare con certezza che, prima dell’arrivo dei Greci, in Sicilia ci fossero condizioni di vita sociali e culturali elevate e non, come ci viene raccontato, che fosse una terra abitata da “cannibali”.

Suoni spesso il marranzano: cos’è e cosa rappresenta per te?

Il marranzano è uno strumento “armonico” di antica origine. Poiché mi sento una sorta di “visionario” che si nutre della fantasia, ma in qualità di “artigiano”, con i piedi per terra e la testa fra le nuvole, non amo le definizioni né storiche né tecniche, ti rispondo che con questo strumento ho un rapporto di collaborazione così forte da poter dire che il marranzano è metà di me. Il mio diaframma è la sua cassa armonica, la mia mano la “bacchetta “ di direttore d’orchestra che scrive nello spazio la composizione musicale, mentre la mia voce si intreccia con la sonorità creata dal mio corpo e dalle vibrazioni dello strumento. Questi elementi, insieme, danno vita ad una espressione musicale immaginifica. In pratica lo utilizzo per accompagnare le favole da me inventate.

Cosa rappresentano le maschere che realizzi insieme a tua moglie, Gina?

Sono il risultato di studi basati sulla conoscenza delle duecento diversità culturali rappresentate dai duecento dialetti presenti in Sicilia. Dopo oltre mezzo secolo di impegno e ricerca, io e mia moglie siamo riusciti a dare “forma” a duecento personaggi che ci raccontano, da punti di vista diversi dai tradizionali, la storia, i miti e le leggende del passato, nell’intento di poter meglio capire quanto le  antiche culture ci  hanno voluto trasmettere. Nel mio prossimo libro che uscirà a Natale racconterò di tutta la nostra esperienza di vita e di lavoro.

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