Risus abundat in ore stultorum nel senso che, se sei intelligente, capisci da solo che non c’è niente da ridere.

In verità non c’è nulla di meglio che ridere, se ci si rende conto della reale situazione circostante e si cerca di affrontarla.

Proietti diceva “Non mi fido di chi non sa ridere” e Chopin aggiungeva “Chi non ride mai non è una persona seria”.

Il frastuono di una risata è una musica incantevole, capace di sciogliere tensioni e di asciugare lacrime, capace di risolvere i dissidi e di preparare un nuovo inizio.

L’uomo più intelligente e serio che la nostra letteratura abbia mai conosciuto, Leopardi, ha insegnato la più grande verità sul ridere:

“Grande tra gli uomini e di gran terrore è la potenza del riso: contro il quale nessuno nella sua coscienza trova se munito da ogni parte. Chi ha coraggio di ridere, è padrone del mondo, poco altrimenti di chi è preparato a morire”.

La copertina del libro "Il nome della rosa" con due monaci sullo sfondo che lavorano la terra con la zappa incappucciati

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